Si sente parlare sempre più frequentemente di rapporti tra denti e problemi posturali. Le arcate dentarie e la loro occlusione sono parte integrante della articolazione della mandibola con il resto del cranio. Fanno parte dello stesso sistema le Articolazioni Temporo-Mandibolari (ATM). Esiste un delicato equilibrio tra queste parti e, per esempio, una malocclusione può determinare un Disordine delle ATM che può condizionare la colonna cervicale e la postura generale del corpo.
L’organismo umano è un sistema dinamico, che si muove costantemente regolato dal sistema nervoso centrale, il quale elabora ogni input periferico ed “ordina”, se così si può dire, una risposta muscolare. All’interno di questo sistema l’apparato stomato-gnatico, cioè la bocca, è la parte del nostro corpo che si muove di più. Viene da sé che se il movimento della bocca non è corretto, se per qualche motivo si allontana dalla norma fisiologica, l’intero sistema dinamico può risentirne. I denti, con la loro complessa struttura anatomica, condizionano la postura mandibolare la quale a sua volta, condiziona la postura generale del nostro corpo. Ecco perché se mastichiamo male, se deglutiamo in maniera non corretta, i muscoli che sono alla base di tali movimenti ne risentono provocando fastidi che possono andare dalle cefalee muscolo-tensive fino ai difetti dell’appoggio plantare.
Come si fa a capire se un problema posturale, una cefalea (mal di testa) o un difetto motorio sono causati da un malfunzionamento della bocca? È necessaria una visita gnatologica accurata. L’analisi gnatologica deve partire dall’esame accurato delle parti molli, dei muscoli, della simmetria del volto. Prosegue con la valutazione delle dinamiche mandibolari ed infine si valutano i denti ed i rapporti tra loro. Utili possono essere gli esami strumentali, come l’elettromiografia di superficie per valutare l’attività elettrica dei muscoli, la kinesiografia per visualizzare le traiettorie di apertura e chiusura della mandibola, la TENS (Transcutaneous Electrical Nerve Stimulator), che agisce sui nervi motori dei muscoli elevatori della mandibola, riducendone la tensione facilitando la lettura della sua fisiologica posizione spaziale. Altre scuole usano strumenti quali assiografia, pantografia, articolatori a valori individuali ma ogni analisi strumentale non deve tanto essere presa alla lettera, quanto fornire informazioni utili a costruire un quadro diagnostico che deve essere sempre individuale.
Il Bite per i denti è un piccolo apparecchio realizzato in resina acrilica trasparente che si utilizza in genere per il trattamento di problemi come il bruxismo, ovvero la tendenza a digrignare i denti in maniera involontaria. Tale accessorio viene però impiegato anche nella cura di altri problemi, come ad esempio i disturbi dell'ATM (articolazione temporo-mandibolare), o anche per modificare una cattiva occlusione dentale. Esistono molte tipologie diverse di questi apparecchi, da quelli preconfezionati a quelli individuali. Ognuno ha la sua specificità e le sue indicazioni. Questo piccolo accessorio trasparente si inserisce fra l’arcata dentale superiore e quella inferiore, e grazie alla sua funzione di “cuscinetto”, fa si che il soggetto non digrigni i denti. I BITE servono quindi per ristabilire schemi posturali perduti e quindi tutto ciò che può essere ad essi correlati. Grazie all’impiego di questo strumento, sarà possibile dunque risolvere tutti i problemi provocati da questo disturbo, fra i quali spiccano cefalee e dolori al rachide.